by TheKeyboardistZ » Wed Jul 02, 2014 10:04 am
Onestamente credo sia una domanda abbastanza sbagliata. Utilizzare una scala piuttosto che un'altra significa autolimitarsi a usare "solo quei tasti lì". Certo, se andiamo a prendere i soli di Rudess di solito sono costruiti su pentatoniche, scale blues, scale maggiori e minori, modo dorico, ecc... ma cosa rende speciale un solo di Rudess o di Sherinian rispetto a fare scale a caso? (questo discorso vale per qualsiasi tipo di improvvisazione)
Ecco, la cosa migliore per capirlo è studiare le trascrizioni dei soli (o ancora meglio trascriverli a orecchio) e analizzarli (quali scale? quali melodie? bending? vibrato? altri effetti particolari?....). Due soli da cui ti consiglio di cominciare sono quelli di Overture 1928 e Octavarium, che a mio avviso sono costruiti molto bene. Improvvisare è un vero è proprio linguaggio, le cui parole sono i lick, pertanto cerca di impararne il più possibile studiando lo stile di tanti tastieristi diversi, altrimenti rischi di diventare il clone di Rudess o di Sherinian (e ce ne sono già troppi in giro).
Comunque per cominciare un video molto utile per l'improvvisazione è "Keyboard Wizardry" (l'intero video merita di essere guardato, oltre al pezzo linkato da fabio) di Jordan Rudess, ma come ti ho già detto non soffermarti solo su di uno, molto interessanti dal punto di vista degli assoli sono anche Jens Johansson e Kevin Moore, per non parlare di Wakeman ed Emerson ovviamente.
Kurzweil PC3LE7, Roland Fantom G8